2014: l'anno del contatto con il processo telematico.
Ho titolato, non a caso, l’articolo parafrasando il titolo di un famoso film di fantascienza del 1984 in quanto, dopo anni e anni di attese, il 30 giugno 2014 sarà obbligo e non più facoltà per la parti, depositare telematicamente la maggior parte degli atti processuali.
Mi spiace per quanti speravano che, con il “decreto mille proroghe” 2013, venisse posticipata la data dell’obbligatorietà ma, personalmente, sono contento che, ad oggi, la stessa sia confermata.
E’ un traguardo importante, soprattutto a seguito della revisione della geografia giudiziaria che ha soppresso e accorpato decine e decine di uffici giudiziari, costringendo i professionisti, per eseguire gli adempimenti di cancelleria, a spostamenti quotidiani paragonabili, senza esagerazione, a quelli dei rappresentanti o commessi viaggiatori; è un traguardo che consentirà a noi avvocati e ai nostri clienti da una parte di abbattere alcuni costi (carburante, parcheggi ecc.) e di risparmiare soprattutto tempo che potremo dedicare ai nostri studi.
Ma tutto non è roseo … sono consapevole dell’esistenza di alcune criticità che, per primo e nel corso di questi ultimi tre anni, ho portato all’attenzione di chi dedica qualche minuto alla lettura delle mie pubblicazioni.
Alcune sono state risolte, altre è auspicabile che lo siano presto; così come è auspicabile che maggiore sia la sensibilità dei colleghi all’utilizzo della tecnologia nell’esercizio della professione forense.
Non è più possibile sentir dire: “io di informatica non capisco nulla”!
L’informatica da anni è entrata nei nostri studi sostituendo, progressivamente:
- le macchine da scrivere, prima con i sistemi di videoscrittura e, poi, con i computer
- le raccolte giurisprudenziali cartacee con i cd rom, i dvd e le banche dati online
- le fotocopiatrici con gli scanner
- la posta tradizionale e il fax con le email e la PEC.
Tutto ciò è stato accettato e sicuramente ha portato benefici sotto molteplici aspetti ma… quando parliamo di deposito telematico … le cose improvvisamente cambiano.
Ribadisco … sono il primo ad essere critico su molte problematiche ad oggi presenti nel PCT ma sarò sempre il primo a dire che è giusto criticare ma in modo costruttivo e non solo per mero principio.
Ai colleghi mi permetto di suggerire di cambiare il loro atteggiamento e di collaborare con gli Ordini e con gli Uffici Giudiziari affinchè, sin da subito, possano instaurarsi sinergie volte a fare in modo che l’utilizzo del PCT si diffonda sempre di più; ma ciò deve avvenire immediatamente perché mancano solo sei mesi al 30 giugno 2014.
Al Ministero della Giustizia e a DGSIA mi permetto altresì di suggerire di prendere in considerazione le critiche costruttive che provengono da quella parte dell’avvocatura che da anni utilizza il processo telematico suggerendo modifiche affinchè, tale mezzo, possa ben coniugarsi con le norme processuali e di fare in modo che, in tempi brevissimi, diventino telematici anche gli Uffici Giudiziari che ancora non lo sono.
Il fatto che oggi si possa telematicamente depositare atti, visualizzare tramite Polisweb il fascicolo processuale e tutti i suoi contenuti, pagare il contributo unificato, notificare gli atti tramite la PEC, ricevere tramite PEC le comunicazioni dalle cancellerie, usufruire di alcuni sistemi che consentono anche ai colleghi penalisti di agevolare il loro lavoro, non deve essere un punto di arrivo ma, al contrario, un punto fermo da cui proseguire affinchè l’utilizzo della tecnologia per i professionisti possa essere sempre più d’ausilio per lo svolgimento dell’attività professionale.
Buon 2014 e … Buon Processo Telematico!
Teramo, 09 gennaio 2014
Avv. Maurizio Reale